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Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia

Inaugurazione mostra di fumetti tratta dal libro
“Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia”
di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso edito da BeccoGiallo

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Dalle testimonianze inedite degli amici e del fratello Giovanni, due giovani autori siciliani ricostruiscono la figura di Peppino Impastato, simbolo della lotta contro la mafia e di coraggioso impegno civile.

Giuseppe “Peppino” Impastato nasce a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948. A soli trent’anni, nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978, viene assassinato con una carica di tritolo lungo la ferrovia Palermo-Trapani per aver denunciato speculazioni e affari di mafia, in primo luogo quelli legati al boss siciliano Gaetano Badalamenti. La sua storia - dalla militanza politica giovanile all’esperienza di controinformazione condotta dai microfoni di Radio Aut - è stata raccontata nel film I cento passi di Marco Tullio Giordana.
Alla mafia, Peppino si è ribellato con le armi che i boss odiano di più: l’ironia e lo sfottò.
dalla prefazione di Lirio Abbate, autore de I Complici con Peter Gomez (Fazi, 2007)
Peppino è un personaggio ancora scomodo: si prova disperatamente a istituzionalizzarlo, ma ci si accorge che la sua figura e la sua carica eversiva rischiano di spalancare orizzonti pericolosi per l’ipocrisia del perbenismo borghese e il conformismo generalizzato.

Salvo Vitale, braccio destro di Peppino

In corso fino al 23 aprile
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